
Il miele e la primavera: ricomincia la stagione del dolce sapore
Siamo in pieno marzo, ce ne accorgiamo anche perché oggi inizia la primavera e le api riprendono la loro frenetica attività nei campi per la produzione del miele. I primi fiori sbocciano con i loro colori e i profumi che, in Sardegna, sanno di macchia mediterranea. E il ronzio delle api accompagna le nostre giornate nel primo tepore dell’anno, allietando con le loro danze il variegato mondo di colori che è il loro palcoscenico.
Come nasce il miele
Il miele è il risultato di un processo naturale che parte dal nettare dei fiori e termina la sua trafila nelle celle degli alveari, prima di essere estratto e lavorato dall’uomo. Le api bottinatrici raccolgono dal fiore il nettare e altre sostanze zuccherine. Il “dolce bottino” viene immagazzinato in una sacca denominata “borsa melaria“, posizionata nell’addome all’inizio dell’intestino. Giunte all’alveare, le sostanze vengono passate, attraverso la bocca, alle api operaie domestiche, api che lavorano all’interno dell’alveare. Queste a loro volta lo passano ad altre api operaie in un processo denominato trofallassi, che consente l’elaborazione e la deumidificazione del miele. Infine il miele viene depositato nelle cellette del favo e, una volta maturo, le celle vengono chiuse con un tappo di cera detto opercolo.
Oltre alle sostanze zuccherine l’ape trasporta all’alveare anche il polline che rappresenterà il nutrimento per le giovani larve. Il polline viene depositato in apposite cellette prima della consegna dell’operazione di trofallassi. Una curiosità riguarda il fatto che le api bottinatrici indichino, con una particolare danza, la direzione e la distanza della fonte del loro bottino alle altre api. Ne avevamo parlato meglio nel dettaglio in un altro articolo.
Il miele raccolto in Sardegna
La Sardegna ha, per le sue particolari condizioni climatiche e per la ricca e variegata flora, alcuni tipi di miele specifici delle nostre zone: il corbezzolo, l’asfodelo e il cardo per quanto riguarda le piante selvatiche, mentre il miele di agrumi e quello di eucaliptus che derivano derivano da piante in parte coltivate. Le altre produzioni riguardano il castagno, la sulla, il rosmarino, la lavanda, il timo, il cisto, l’erica, il trifoglio e altre produzioni minori. Esiste poi il miele multiflora, il millefiori, che in Sardegna prende anche il nome di “macchia mediterranea“. La qualità dei mieli sardi è tra le più elevate a livello nazionale, oltre che tra le più variegate. La lunga stagione delle fioriture e la loro particolarità, infatti, sono alla base di questa produzione ricca e qualitativamente elevata.
Le stagioni del miele
Il miele nasce dalla raccolta del nettare dai fiori. La produzione è strettamente legata alle stagioni e ai tempi di fioritura delle piante da cui si raccolgono i monoflora. Così l’attività comincia a febbraio con la raccolta del miele di erica, asfodelo e lavanda. Prosegue poi a marzo con il rosmarino, il cardo e gli agrumi. Ad aprile si comincia la raccolta del miele di gattara, a maggio il castagno, il mirto, il cisto, il timo, la ferula e la sulla. A giugno troviamo la fioritura dell’ecaliptus e a settembre le prime fioriture di corbezzolo. Alcune fioriture si protraggono per circa due mesi, altre vanno anche oltre i quattro mesi, raramente però arrivano a sei. Una curiosità sulla fioritura del rosmarino: mentre nelle zone interne dell’isola fiorisce da marzo a luglio, nelle zone costiere la fioritura inizia a ottobre per protrarsi fino al gennaio successivo.
Il miele di macchia mediterranea nasce dalla raccolta delle fioriture aromatiche dei territori che dalla montagna scendono verso il mare. Questo lo rende un miele molto particolare, perché cambia colore, densità e sapore ogni anno, in base alla composizione e l’ubicazione del bouquet di fiori su cui le api vanno a prelevare il nettare. Una curiosità riguarda il miele di mirto. Raramente si riesce a ottenerlo, ma le fioriture di mirto sono tra quelle che donano ai nostri multiflora quelle caratteristiche aromatiche e gustative uniche, oltre che presentarsi spesso con forti connotazioni balsamiche.
La nostra offerta
Sul nostro portale troverete alcuni monoflora tra quelli citati, oltre ai millefiori e alla macchia mediterranea. Un occhio di riguardo dovreste provare ad averlo per il miele di ferula, un miele scuro dal sapore fruttato e delicato che ricorda la frutta matura. La sua produzione è una rarità perché i fiori non hanno un elevato potenziale nettarifero. La ferula ha un aspetto molto simile al finocchietto selvatico, che trovate nel nostro store essiccato, ma le caratteristiche sono molto differenti. Infine un’ovvietà: il miele è l’ingrediente base per la produzione del buonissimo torrone sardo.
Anche oggi abbiamo imparato qualcosa. O almeno così speriamo. Volete segnalarci qualcosa? Noi siamo qua!
Autore
La redazione di Sardissimo, che si occupa della predisposizione degli articoli e delle parti descrittive di pagine e prodotti. Insomma, se c'è da scrivere la redazione scrive a due, quattro o più mani!